Lamington National park, gold coast e incontro con gli zii - day 29-30

I giorni in compagnia di Violetta stanno giungendo al termine, ci rimane ancora un’ultima notte e scegliamo di passarla più nell’ entroterra in un parco nazionale, il Lamington National Park.

Ci rimettiamo in viaggio sulla Pacific Highway salutando il New South Galles per entrare nello stato del Queensland dove cambiamo il fuso orario di un’ora senza neanche rendercene conto.

Prima di addentrarci nel verde dell’entroterra decidiamo di fare un bagnetto sulla Gold Coast, la prima città del Queensland dopo il confine, famosa per sue spiagge dorate e lo skyline dei grattaceli che gli fanno da sfondo. Andiamo sia a Coolangatta che a Surfers Paradise, due delle località balneari più importanti della costa e prese d’assalto specialmente dagli australiani in questo periodo di vacanze estive.

Entrambe le località sono molto simili a quelle già viste lungo il nostro viaggio, ma ciò che ci colpisce sono proprio questi altissimi grattaceli che affacciano in prima fila sulla spiaggia.

Riprendiamo il nostro viaggio per arrivare al Lamington National Park, una foresta pluviale  attrezzata con trekking di varie difficoltà e durata.

Scegliamo di dormire all’interno del parco nazionale per sentirci parte di esso ancora di più, immergerci nella natura con i suoni della foresta e lontano da tutto ci fa stare davvero bene. Iniziamo un trekking di circa un’oretta andata e ritorno con Cloe che ci fa da guida, ci avvisa di tutti gli ostacoli lungo il sentiero e ci consegna bacchette magiche per fare magie assieme alle fate del bosco.

Con le teste all’insù cerchiamo i koala (come al solito senza successo) e con le orecchie e gli occhi aperti scoviamo tacchini e uccelli colorati che ci accompagnano con i loro versi facendoci prendere a volte degli spaventi.

Dopo il trekking rigenerante torniamo al campeggio per cenare e addormentarci cullati dai suoni della foresta.

L’indomani c’è ancora voglia di un po’ montagna e alle porte di Brisbane il Tamburine Mountain National Park ci da il benvenuto. A circa un’ora di auto da Brisbane questa bellissima e pittoresca zona ospita una delle terre più fertili dello stato con splendidi parchi nazionali, foreste pluviali e una moltitudine di vigneti con cantine una più bella dell’altra.

Scegliamo di andare alle Curtis Fall, la passeggiata per le cascate è breve e pressoché in piano ed è una delle più belle mai fatte. La foresta ci abbraccia inglobandoci in essa, enormi alberi e palmeti rendono questo polmone verde un piacere per la vista e il cuore. Wallaby, opossum e le solite mille specie di uccelli si muovono tra le foglie secche e noi senza fare rumore (difficile con la nostra piccola chiacchierina) li osserviamo incuriositi. La cascata è molto bella, sta lì solitaria al centro della foresta pluviale e si lascia guardare e noi ne ammiriamo la sua bellezza.

Queste gite nel verde ci fanno sempre un gran bene, passeggiare nella natura ci genera felicità, pace e spensieratezza e cerchiamo di nutrirci io più possibile di queste emozioni.

Di ritorno dal nostro trekking andiamo al Tamburine Rainforest Skywalk, una delle attività più popolari da fare a Tamburine Mountain. Una passeggiata di circa due chilometri sopra un ponte d’acciaio sospeso a 40 metri d’altezza che ti permette di osservare la foresta dalla cima degli alberi.

L’ingresso ha un costo di circa 15€ e se dobbiamo essere davvero sinceri per una “passeggiata così” per noi non ne è valsa davvero la pena.

Ci rimettiamo in viaggio in direzione Brisbane! Lo zio ci aspetta e Cloe non vede l’ora di riabbracciarlo.

L’incontro è davvero emozionante e noi siamo davvero felici di goderci un po’ la nostra famiglia dopo un mese a zonzo. Ci prenderemo qualche giorno di relax per poi ricominciare a esplorare.

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