MAI CHAU: sfumature di colori e sorrisi - day 6&7

Alle 7.30 lasciamo Hanoi con il nostro bus privato, destinazione Mai Chau.

Mai Chau si trova nella provincia di Hoa Binh a pochi km dal confine con il Laos ed è la fuga ideale per gli amanti della natura e del trekking grazie a verdi foreste di bambù e piantagioni di riso che sembrano formare un mosaico.

Al nostro arrivo gruppi di adolescenti ci salutano divertiti, non sembrano esserci moltissimi turisti e ci sentiamo un po’ l’attrazione del villaggio. Cloe sembra sentirsi subito a proprio agio, ci troviamo a Ban Lac a 2 km dal centro città dove non ci sono macchine ne traffico e muoversi per strada non crea nessun pericolo.

Qui gli abitanti vivono su palafitte e sotto di esse si trovano solitamente i loro ristoranti o le attività commerciali.

Passeremo 2 notti in un bungalow in mezzo alle risaie al costo di 24€ colazione inclusa e la proprietaria ci accoglie nel migliore dei modi. È davvero gentile e disponibile, ci dà consigli su cosa visitare in zona e ci spiega che solitamente il villaggio è super tranquillo, ma nelle sere in cui soggiorneremo, un migliaio di ragazzi in gita festeggeranno per 3 giorni con giochi della gioventù, esibizioni di canto e ballo per poi tornare nelle proprie città e prepararsi per l’esame di maturità. (In realtà lei non ce lo ha spiegato così, ma il giorno dopo i ragazzini continuavano a chiacchierare con noi e gli abbiamo chiesto il perché di tutta sta festa).

Decidiamo di noleggiare subito il motorino, il mezzo più comodo per esplorare città e dintorni e sembra in 3 si possa andare purché si indossi il casco.

Non abbiamo nulla di programmato, le informazioni su Mai Chau sono davvero pochissime, non rientra nelle mete più gettonate quando ci si reca nel Nord del Vietnam, ma sappiamo che questa città così rurale e piena di cultura ci regalerà grandi emozioni.

Il tempo è dalla nostra parte, abbiamo visto che lì vicino c’è Hoa Binh Lake, il più grande lago artificiale del Vietnam formatosi quando la diga ha bloccato l’acqua per costruire la centrale idroelettrica di Hoa Binh.

Il lago è pieno di isolette che sono le montagne e le colline che c’erano in origine.

Intorno al lago vivono varie minoranze etniche (principalmente Thay) che sfruttano la fertilità di queste terre per la coltivazione di campi di mais e altre colture.

Attorno al lago è pieno di resort e vorremmo berci qualcosina ma ci rendiamo subito conto di essere in un periodo di bassissima stagione in cui è quasi tutto chiuso. Troviamo un piccolo bar panoramico da cui partono dei battelli principalmente utilizzati dai locali per spostarsi da una riva all’altra del lago. Al di fuori delle guest house qui quasi nessuno parla parla inglese e per ordinare indichiamo quello che vogliamo perché se parliamo in inglese non sembrano proprio capirci.

La strada che porta al lago è qualcosa di meravigliosamente assurdo: siamo circondati di foreste di bambù che vengono impiegati nella costruzione di mobili, utensili e molto altro diventando così una delle fonti di lavoro di questa città; galli, galline e pulcini scorrazzano liberi e felici lunga la strada per tentano il suicidio ogni qual volta un mezzo passa sulla strada e a noi ci tocca fare slalom e frenate improvvise; dalle palafitte lungo la strada fanno capolino gli abitanti che con enormi sorrisi ci salutano felici; ci sono poi delle super donne che portano pesanti cesti pieni di erbe e fiori da far essiccare al sole con il peso del collo e della testa. Insomma giusto per farvi capire qui sulla strada c’è vita, c’è fatica, non è solo un passaggio o un modo per arrivare a destinazione e vedere certe immagini, che neanche le nostre foto o video possono spiegare ci ha riempito la pancia di splendide emozioni.

Per cena decidiamo di spostarci in città, i ristoranti sono quasi tutti chiusi, ma quello che troviamo ci regala un sacco di emozioni: la prima “zuppa del giorno” ovvero il Pho con polpette senza coriandolo e a Cloe le viene servito il piatto tipico che si da solitamente ai bambini (una specie di minestra di riso stracotto e spezzato con macinato di carne) e ovviamente la nostra piccola apprezza! Con la pancia piena torniamo al villaggio e da lontano sentiamo la musica assordante che impazza e una miriade di ragazzini che saltano e urlano….ci guardiamo….si va a far festa!!!

Il giorno successivo sotto consiglio di Du, (la nostra Host adorata) andiamo a vedere delle splendide cascate le Thát Tat Nàng, non sono assolutamente menzionate in nessun blog in inglese o italiano che sia e se non fosse stato per lei non avremmo mai goduto di questo spettacolo della natura. Le temperature esterne ci invogliano ancora di più a farci un bagno e non ci pensiamo due volte, Cloe neanche una, in tempo zero ha già tolto il vestito, sistemato il “reggi pustole” e si è immersa completamente. Al ritorno il sole ci cade a picco sulle teste, Cloe si addormenta in motorino e noi ci godiamo le sfumature di colore che il paesaggio ci regala. Tornati al villaggio lasciamo che papone si goda il tramonto e qualche scatto tra le risaie mentre io e Cloe assalite dalla fame ci fermiamo in un ristorante del villaggio e siccome non ci capiscono lasciamo che i nostri “amici” adolescenti ordinino per noi.

Arrivata le sera la stanchezza si inizia a far sentire ma sappiamo già che non dormiremo prima della fine della festa alle 22. Decidiamo così di riandare a far festa, la serata per fortuna è molto meno tamarra e ci sono più danze popolari con musica più gradevole per le nostre orecchie, scambiamo chiacchiere e Cloe regala sorrisi nelle foto di molti ragazzi, alcuni non hanno mai visto degli occidentali e potersi fare una foto con noi li diverte molto. La festa è finita, torniamo in stanza stanchi ma felici per quello che questa città così poco conosciuta di ha regalato. La dolcezza e i sorrisi che queste persone ci hanno donato rimarranno per sempre impresse dentro di noi. Grazie Mai Chau.

Il viaggio è nel viaggio…..lasciati guidare❤️

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