TAM COC alla ricerca della pagoda nascosta - day 10
Un nuovo giorno ha inizio per la famiglia Jasarevic con temperature decisamente migliori e con 3 matti riposati e super carichi!
Abbiamo tutta la giornata davanti prima che arrivino le 20, orario in cui partiremo con lo sleeping bus per spostarci nel centro del Vietnam. Questa sarà l’unica lunga tappa che percorreremo a bordo di un mezzo….vedremo come andrà.
Saliamo in sella al nostro bolide dopo aver fatto una super colazione, oggi ci attendono templi su templi immersi nel verde.
La prima tappa è Hang Mua Viewpoint e Mua Cave Ecolodge.
Avevamo letto che prima di arrivare parcheggiatori abusivi ti facevamo parcheggiare decisamente prima dell’ingresso e a suon di sbracciate per farli togliere e dei continui no finiamo lo slalom per arrivare al parcheggio principale direttamente davanti. Paghiamo il biglietto circa 3€ (per i bambini sotto i 5 anni gratis) ed entriamo in quello che sembra un villaggio turistico pieno di attrazioni.
É possibile infatti soggiornare in questo complesso eco-turistico in bungalow su palafitte di bambù alle spalle di questa immensa montagna con cascatelle e fontane sparse qua e là, ponticelli con lanterne colorate e una pace immensa (dalle 19 in poi quando tutti i turisti se ne vanno).
Cloe si diverte un sacco, campi di fior di loto , statue di cavalli in cui è possibile salire, pozzo dei desideri, pedalò a forma di cigno, insomma passiamo circa un oretta a perderci tra foto e sorrisi per poi arrivare all’interno della grotta Mua Cave, formatasi dall’erosione del mare 25 milioni di anni fa.
Si esce dalla grotta, è arrivato il momento di raggiungere quello che i nostri occhi hanno visto a centinaia di metri dal nostro arrivo….Hang Mua, la cima della montagna su cui è poggiata la grotta e per raggiungerla ci vogliono 500 gradini e gradoni.
Arrivare in cima non è super facile, i gradini sono ripidi e alti, ma la nostra piccola se la cava egregiamente e distraendola un po’ arriva in cima tra i sorrisi e gli occhi attoniti delle sciure vietnamiti.
Dall’alto la vista è qualcosa che ti lascia davvero senza fiato, una vista sulle immense campagne con risaie, campi di fior di loto e con vista sul fiume Ngo Dong su cui scorrono le barchette dell’ escursione di Tam Coc.
Torniamo a valle con una piccola bambina affamata e dopo esserci goduti l’ultimo pranzo continua il pomeriggio templare!!
La seconda tappa è la Bich Dong Pagoda che significa letteralmente “grotta verde smeraldo” data la sua ubicazione nel verde e ovviamente dentro ad una grotta.
Fu costruita la prima volta nel 1428 per poi essere trovata secoli dopo e restaurata nei secoli successivi. In questo tempio buddhista appena si entra si respira aria di incenso e senso di rispetto e pace, poi però arriva Cloe e la sua inesauribile energia e rimane solo più il profumo di incenso.
La pagoda Bich Dong ha uno stile molto tradizionale ma ciò che la rende unica sono i 3 livelli su cui è costruita: Ha Pagoda (Lower Pagoda), Trung Pagoda (Middle Pagoda) e Thuong Pagoda (Upper Pagoda). Queste 3 pagode sono costruite in ordine crescente e per raggiungerle devi salire altre ripide scale, ma alla parola grotta Cloe si illumina e parte.
L’ultimo livello lascia davvero senza parole è c’è un aria eterea.
Dopo esserci purificati e aver acceso incensi ripartiamo alla ricerca di una pagoda che sembra nascondersi anche da Google maps.
Dalle indicazioni sembra essere a soli 800 metri dalla nostra guest house ma la navigatrice non vanta brillanti qualità in materia di mappologa, ma alla fine riusciamo a trovarla dopo esserci pure “persi” nelle campagne lungo il fiume guardando il sole scendere al passaggio delle barche.
Eccola lì, la famosa pagoda Thai Vi che di famoso ed estasiante non ha nulla in realtà ma , per nostra fortuna, fa sì che arrivassimo proprio nel momento in cui un monaco celebrava un anniversario di morte per un defunto.
Il tempio era pieno di animali e oggetti di carta molto colorate (cavalli, elefanti, pagode e case) e di banconote di carta che qualunque turista che sia stato in Vietnam avrà visto bruciare in un piccolo falò improvvisato per strada.
I Vietnamiti infatti credono ad una vita dopo la morte e ad una connessione con gli spiriti. Pensano che lo spirito del defunto sia ancora interessato alle cose materiali del mondo e che vegli sui vivi e il bruciare queste offerte di carta votiva, viene considerato un mezzo per connettersi, un modo in cui esprimere la loro riverenza verso gli antenati e i loro spiriti e più offerte si bruciano, migliore sarà la loro vita nell’aldilà.
Finita la funzione ci congediamo, giusto il tempo per berci una birretta e passare in Hotel a recuperare i bagagli….alle 20 si parte, l’ultima nostra esperienza in un sleeping night era stata in India e non ci ha lasciato un ricordo positivo ma il treno qui in Vietnam è un mezzo davvero molto costoso e il bus risulta essere sempre la soluzione più vantaggiosa economicamente.
Si parte un po’ cosi….abbiamo visto le previsioni e sembra che ci attendano due giorni di diluvio universale….noi intanto ci portiamo il nostro piccolo sole appresso ❤️!
Il viaggio è nel viaggio….vivilo anche se ciò comporta qualche ostacolo…
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